Approfondimenti

19/05/2022

Il metodo di studio e l'aiuto compiti in tempo di COVID

Con l’emergenza COVID la scuola è stata una delle principali istituzioni a soffrire in maniera significativa, trovandosi a dover troncare tutto quell’intreccio educativo e relazionale che solo un approccio frontale può dare. Quello su cui la nostra Cooperativa ha continuato a lavorare e rinnovarsi è stata la presa in carico globale del singolo studente andando incontro alle sue necessità tramite metodi di studio personalizzati e confronti continui con gli insegnanti, cercando di sopperire a quelle mancanze generate da un’educazione troppo generalizzata e ripensando anche ad un percorso con obiettivi a lungo termine.

La sospensione delle attività didattiche in presenza ha richiesto un ripensamento delle modalità di insegnamento, ma soprattutto di apprendimento. Oltre ad essere stata limitata la portata educativa della scuola, è venuta meno l’integrazione sociale ovvero il rapporto sinergico tra alunno e insegnanti: la DAD infatti ha rappresentato una barriera alla costruzione della relazione tra insegnanti ed alunno, ma altresì tra alunno e gruppo classe. Lo sforzo collettivo dei docenti nel continuare a educare ed istruire, nonostante la chiusura delle scuole, si è intrecciato con la complessità delle famiglie nel dare una risposta attiva a questa nuova modalità.

L’approccio individualizzato dell’educazione scolastica, già di per sé in crisi, è stato portato ad un annullamento totale con la DAD. Le necessità del singolo si sono viste mettere da parte ed è soprattutto qui che la Cooperativa è entrata in gioco. Non per tutti è valido lo stesso metodo ed è quindi l’attenzione al singolo a fare la differenza in un’educazione di qualità; è importante creare le condizioni perché tutti possano giocare e lavorare insieme ed essere ognuno stimolo per l’altro. Howard Gardner ha teorizzato l’esistenza di “intelligenze” multiple a dimostrazione del fatto che un’educazione standardizzata non è la via per promuovere le potenzialità dei bambini. Lo scopo del doposcuola è quello di voler essere di aiuto, sostegno e affiancamento nella gestione delle attività scolastiche, cercando di promuovere l’autonomia e un metodo di studio efficace. Il doposcuola, oltre ad essere un luogo di apprendimento, è quindi luogo di accoglienza in cui le relazioni interpersonali diventano basilari e contribuiscono a migliorare l’autostima di bambini e ragazzi e la fiducia nell’altro.

Risulta necessario ripartire da ciò che è stato modificato in maniera più preponderante, la relazione. La relazione educativa, sia essa formale che informale, si rivela preziosa quando consente al bambino di percepirsi come soggetto attivo portatore di esperienze e risorse. Nel doposcuola, quindi, si è cercato di offrire anche tempo all’ascolto attivo di bambini e ragazzi, considerandoli protagonisti nel loro percorso di crescita. Solo così si può creare un rapporto di fiducia solido e duraturo, un rapporto che permette di supportare i ragazzi. Come si procede lungo questi binari all’interno del doposcuola? Si cerca di lavorare sulla fiducia, sulle nozioni e sulla didattica.

La comunicazione tra scuola e servizio di doposcuola si sta rivelando un successo con la costruzione di un dialogo improntato sulla condivisione di informazioni e di possibili strategie di intervento. Le educatrici della Cooperativa fanno da ponte con le insegnanti, tramite contatti continui e colloqui individuali al fine di costruire un percorso ed un intervento ad hoc per l’utenza.

Gli obiettivi della cooperativa K.O.I.N.E. sono quindi:

- la presa in carico dell’individualità del singolo

- l'accompagnamento nel percorso di crescita personale

- l'offerta di strumenti che portino il bambino/ragazzo all’autonomia

- il favorire scambi continui con il contesto scolastico e familiare per la personalizzazione di un percorso didattico/educativo

- il potenziamento mirato

- la creazione di un rapporto di fiducia con i soggetti educati e le loro famiglie che duri nel tempo

- il puntare ad una consapevolezza delle proprie potenzialità non mirando necessariamente alla perfezione